I...am...sorry?

Published on by rorisu ロリス

Esistono dei sentimenti comuni a tutto il genere umano, a prescindere dal sostrato culturale di provenienza, che vengono definiti innati . L’amore, la rabbia, la felicità o la paura sono alcuni di essi. Se è vero che queste emozioni fondamentali sono proprie di tutti gli individui della Terra, è vero anche che in fase di esplicitazione sociale, e quindi nella costruzione (o distruzione) dei rapporti interpersonali, la maniera di gestire i suddetti sentimenti varia a seconda delle norme culturali vigenti.

In Giappone è tutto diverso. Sarebbe interessante parlare della messa in pratica in società dei sentimenti elencati sopra, ma questo rischierebbe di diventerebbe un post accademico interminabile. Per ora quindi parlerei, cercando di essere il più sintetico possibile, della peculiare maniera con cui i giapponesi chiedono scusa, e della logica culturale che sta alla base dell’utilizzo di questa parola.

Come le emozioni “comuni a tutto il genere umano”, anche le dinamiche dello scusarsi potrebbero essere concepite come universali. Qualcuno fa qualcosa di male a un’altra persona quindi la prima è tenuta a scusarsi con la seconda. Logico, lineare e impeccabile. Forse.

In Giappone esistono tante parole per esprimere i concetti “Scusa!”, “Mi dispiace”, ecc e vengono usate in contesti diversissimi a seconda dei casi. Stamattina ad esempio mi sono trovato in una situazione abbastanza comune qui, a cui ho reagito con naturalità essendo la norma. Poi, riflettendo tra me e me, mi è venuto in mente questo blog e ho deciso di raccontare l’episodio. Stavo camminando vicino il binario del treno in stazione e la persona dietro di me mi calpesta accidentalmente il tallone tanto da dovermi fermareun attimo per aggiustarmi la scarpa. Domanda: chi si dovrebbe scusare con chi? La risposta di un occidentale – e oserei estendere la logica alla maggior parte della popolazione mondiale – sarebbe: la persona che mi ha calpestato il tallone da dietro è tenuta a scusarsi con il sottoscritto. Vero, ma non del tutto. In Giappone entrambe le parti in causa sarebbero tenute a scusarsi (con le sempre famose dovute eccezioni). Perché? La persona che camminava dietro è palesemente in torto, e io che camminavo in avanti avrei la colpa di camminare lentamente davanti a una persona che (avendo le proprie motivazioni) andava di fretta Ne consegue che io, con il mio passo da lumaca, ho intralciato il percorso creando un “disagio”. In questo caso la persona che mi ha calpestato il tallone si è scusata dicendomi: “Gomen’nasai”. E io, un metro più avanti, ho risposto con un breve cenno del capo a cui è possibile accompagnare un “Sumimasen” (La parola gomen’nasai racchiude in sé il concetto proprio dell’errore a cui si vuole porre rimedio. Il concetto di sumimasen, invece, è decisamente molto più complesso e credo che meriti un post a sé. Prometto di parlarne presto). Faccio un altro esempio. Un’amica mi scrive chiedendomi quando sono libero per andare a cena fuori. Io, tra un impegno e l’altro, mi dimentico completamente del messaggio e non rispondo per una decina di giorni. Al ché arriva un altro messaggio in cui viene ripetuta la richiesta. Come un lampo mi sovviene il fatto di non aver risposto prima, e il senso di negligenza e mancanza di rispetto mi porta a scusarmi. “Gomen’nasai, per non aver risposto prima”, dico io. La risposta di lei sarà: “No, gomen’nasai tu. Ti ho scritto in un periodo in cui sei molto impegnato, vero?”. E’ da notare il gomen’nasai di scuse per essere stati “inopportuni” con la propria richiesta.

In Giappone, quando si verifica una situazione di conflitto, più che spiegare all’infinito le proprie motivazioni e dibattere eccessivamente sul perché, sul come e sul chi abbia ragione o torto si preferisce arrivare alla riconciliazione il prima possibile. In una qualsiasi discussione tra conoscenti, amici, parenti o amanti è norma che entrambe le parti in causa si chiedano scusa reciprocamente (gomen’nasai). L’atto di scusarsi in Giappone non ha il significato attribuitogli in Occidente di “ammettere di aver sbagliato e cercare il perdono dell’altro”. E’ un gesto che rivela un urgente desiderio (necessità?) di riappropriarsi della benevolenza altrui. Il primo a pronunciare Gomen’nasai non sta ammettendo di aver avuto torto marcio nei confronti dell’altro. E’ solo il primo dei due che riesce ad avvicinarsi all’altro. Gomen’nasai è una parola che viene tradotta con “scusa!”, ma diversamente dal nostro “scusa!” essa rappresenta molto spesso l’incipit di una conversazione, tramite la quale si aspira a un rapido e pacifico riavvicinamento, indirizzando in sostanza alla controparte le seguenti parole: “Scusami, per quello che ho detto/fatto”, alla quale si risponderà: “No, scusami tu per reagito in quel modo e averti fatto stare male”. O viceversa. E non importa più chi abbia avuto torto e chi ragione.

Lo so, per un Occidentale è difficile da mandar giù. Gomen’nasai a tutti!

ある研究によると怒りや幸福、恐怖、愛などは全ての人間の根源的な感情のようだ。ということで、地球の何処にいるかとか関係なく、そのような根本的な気持ちの感じ方は普遍的だといっても過言ではないらしい。問題は、社会のルールに従ってどういうふうに上記の気持ちを伝えたら良いかということでしょう。人々は接触する際に必ずお互いの共通している文化的な背景に基づいて振舞ったり、お互い暗黙の了解でその場その場で一番ふさわしい行動をとりあったりするわけだ。

日本とは、いろんな意味で世界の他国と違うベツモノなんだ。通常に世の中で通用する常識でも日本では通じないことが多かったりするので、こういう話を振る価値あると思う。今回のテーマは『「ごめんなさい!」・「いいえ、こちらこそ、ごめんなさいね!」』とお互いに謝罪する日本人の誤り方。時間があったら、どうか最後まで読んでください!☆

さて、西洋人同士の喧嘩だと、まず最初に「どちらが悪いのか」とか、「どこの誰のせいなのか」などを明らかにしないとスッキリしない。誰に責任があるかを明確に出来ないまで喧嘩を裁くことができないようだが、日本人同士ならだいぶ違うでしょう。そもそも日本語には英語の「Sorry」に相当する表現が様々で、その中のどれが最も適切かというのは時と場合によりけりだし、それぞれ特別な心情を表わすのだ。例えば、今日の出来事を紹介しよう。今朝は新宿駅によって帰ったのだけど、後ろ歩いている人に靴の踵を踏まれたのだ。よく起きることでしょうね。そんな時って、どうすればよいでしょうか?足を踏んでしまった人だけ謝ってくれるというのは、イタリアだけではなく何処にいっても同じだといっていいほど一般なメカニズムだろうと思いながら、じゃじゃーん!日本はまた違うのだ。後ろから踵を踏んだ人はもちろんだが、「ごめんなさい!」と言ってくれた女性の方向に振り向いて足を踏まれた前を歩いていた僕も軽くうなずいて謝っていったものだ。後ろの女性は「足を踏んだ」せいで謝罪するべき。こっらは無罪なはずだけども、実際に「いいえ、こちらこそ。のろのろで行き手を遮っちゃってすみません」といわんばかりにこちらも無意識に反省して後ろにうなずく。(ちなみに、個人的には「すみません」という日本語やその心情の意味などに強い関心を持っているけれど、それだけでかなり長文になりそうなので、今度にしよう!)

別の例をあげてみると、この前友達が一緒にご飯を食べに行かないかメールしてきたが、仕事やら日常生活やら忙しさにかまけて返信するのをすっかり忘れてしまった。お誘いメールへの返信を怠ってしまったことに気が付いたのはメッセージを受け取ってから二週間くらいも過ぎたところだったけど、全くメールを返さないよりまだマシだろうと思って、「返事が遅くなってほんとにごめんなさい!」と謝罪したら、向こうから「いいえ!こちらこそ、忙しいところごめんね!」と言い返されたのだ。

さっきも言ったけど、日本人は西洋人(中国人や韓国人どうなるだろうね!ご存じの方がいたら教えてください!)と違って延々と議論を続けたり、自らの行動を弁明したり、自分の身を守ったりするよりは、なるべく早く仲直りが出来ることを重視しているようである。日本人は相手の立場に立てて周りの人々の観点から物事を分析することをとても大事にしているようだし、喧嘩が発生するとしても殆どの場合両当事者が反省するべきところがあるように思われているみたい。「ごめんなさい」と言うからって、必ずしも「自分が悪かったから、許してください!」というふうに解釈されるとは限らないらしい。「ごめんなさい」というひとことで、まずは議論を戦わした相手との距離を縮めようとする。それで、和やかな雰囲気で仲直りへの地ならしをし、「何々をしてしまってごめんね」と謝られた相手も今度「いいえ…ああいうふうにリアクションしちゃってごめんね」と謝ってきて、ちゃんとコミュニケーションがとれるようになる。

要するに、何が何でも平和を追求する日本人との対話だと個人的な意見を交わすことがやや難しいといわれてしまえばそれまでだけど、誰もが全力を尽くして簡単に周りの人々との絆を破壊しないように頑張ってくれるというのは美しいものであるにちがいないのだ。

I...am...sorry?
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た・し・か・に!やっぱりその場の空気を良くするためかな、そして相手への思いやり? あと、「ありがとう」と言うべきところを「すみません」って言っちゃったりもある。日本人みんなじゃないけど、そういう傾向あるような。 p.s. ho letto tutto in giapponese... イタリア語もそのうち読解するね。
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R
そうだね、空気読めないとね。(KYの問題って次の投稿のテーマにしようかな~)<br /> てか、今後はイタリア語の読解に挑戦しなよ!w
S
i loved this post :-)
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R
And I love that you loved this post! :-)
C
ti ho immaginato mentre camminavi per prendere il treno, peccato che noi non c'eravamo a seguirti!<br /> Sai che più passa il tempo più ho nostalgia della vacanza? Massimo sta sistemando le 1000 foto che ha tenuto (le altre le ha eliminate!). Appena pronte te le mando. Bacio
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R
Ma io ignoravo questo particolare! Grazie Nicoletta per l'appunto. Che sia qui, lì o altrove, speriamo a presto! ;-)
N
ricordati che c'erano anche dei padovani...ciao e spero a presto
R
Chiara, ti dirò che persino io ho nostalgia di quel gruppo di veronesi all'arrembaggio, e siamo stati assieme solo un paio di giorni scarsi! Tornate se potete. Ho ancora un sacco di cose da mostrarvi.
A
Ma la didascalia nella foto della scala (metropolitana?) che cosa dice?
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R
La didascalia dice: &quot;Una persona che cammina concentrandosi sul proprio smart phone è una persona che viene evitata da chi gli sta intorno. Camminare con lo sguardo fisso sul cellulare è pericoloso&quot;. Non so in Italia, ma qui camminano tutti così. Ci si sbatte addosso tipo macchinine scontro!